domenica 7 novembre 2010

Bavaglino con frutta

Rieccomi qui...con la pupa ancora al calduccio nella pancia!
Ormai sono passati 6 giorni dalla data presunta del parto e comincio ad essere seriamente nervosetta.
Innanzi tutto l'ospedale vuole vedermi ogni 48 ore per tenermi monitorata (tracciato, liquido amniotico...) ed ogni volta devo trascorrere almeno 2 ore lì.
Poi bisogna gestire le telefonate di tutti i parenti e amici...come se uno potesse partorire di nascosto!
Infine c'è il discorso luna: ormai ho passato indenne due lune, senza il minimo segnale di contrazione, provocando l'apparente delusione di tante persone. Insomma, il prossimo che mi chiede "Beh, ma non hai ancora partorito?"...giuro che lo strozzo con le mie sante manine!
A parte questo, tutto a posto.

Come vi avevo accennato, lo scorso settembre in occasione del Sana ho comprato una serie di bavaglini 100% cotone non sbiancato con inserto di tela aida.
Mi piace tantissimo ricamare a punto croce e spesso mi sono dedicata ai bavaglini: inizialmente per le mie amiche (come in questo e in questo caso), poi per la pupotta in arrivo.
Ultimamente mi sono messa di buona lena ed ecco il primo bavaglino della serie:


Anche in questo caso ho preso spunto da uno schema gratuito trovato sul sito del Club del Punto Croce, che poi ho modificato in base alle mie esigenze.
Lo schema in questione si chiama “Fruits” ed è questo:

Ovviamente l’ho semplificato di molto, ma già mi vedo mentre insegniamo alla bimba i nomi dei vari frutti!


Spero che questo bavaglino vi piaccia, come al solito è stato creato con tanto, tanto amore.

Un caro saluto a tutti,
Laura

mercoledì 3 novembre 2010

Ingannando l’attesa…

Quanto tempo dal mio ultimo post…quasi due mesi!!
L’ultimo periodo è stato molto intenso dal punto di vista lavorativo: il fatto di lavorare in proprio e da casa mi ha permesso di continuare a lavorare durante tutto il periodo della gravidanza ed in particolare negli ultimi mesi le richieste di traduzioni sono decisamente aumentate. Tutto ciò è stato ovviamente positivo sotto molti punti di vista, ma il rovescio della medaglia è che non mi sono goduta appieno la gravidanza.

Nelle ultime settimane, però, ho cominciato ad allentare un po’ il ritmo lavorativo, in parte anche perché temevo di non poter rispettare i tempi di consegna a causa di un improvviso sopravvento della pupa…anche perché tutto sembrava deporre a favore di un parto un pochino prematuro.
Invece la data presunta del parto è ormai passata in gran scioltezza: la scadenza dell’1 novembre non è stata rispettata e…che dire…noi aspettiamo!

Avevo in programma tanti piccoli lavoretti per la mia pupa ma, proprio a causa del lavoro, mi sono ridotta veramente all’ultimo. Grazie a questo “ritardo”, però, sono riuscita a recuperare il tempo perduto e sono riuscita a portarli a termine praticamente tutti.
Grazie pupa per avermi permesso di ultimarli, ora però…manchi solo tu!!

Nei prossimi post ve li mostrerò uno ad uno.
Oggi vorrei cominciare con questa cuffietta:


Amo la lana e amo lavorare ai ferri, purtroppo però non ho nessuno che mi insegni e quindi il 90% delle mie conoscenze deriva da Internet. Non avendo esperienza di ferri circolari, ho cercato a lungo uno schema che mi permettesse di realizzare qualcosa pur con le mie scarse conoscenze, e alla fine ho trovato questo.

Inizialmente ho provato a realizzare la cuffietta con la lana 75% naturale e 25% merino comprata al Sana di Bologna ma è venuta decisamente troppo grande, quindi ho optato per la stessa lana utilizzata per realizzare la copertina: pura lana vergine 100% merino della Mondial, linea “Dinamo”.

Esternamente ho applicato un fiorellino fatto all’uncinetto ma avendo – ahimè – zero conoscenze in materia (non ho neanche mai provato a lavorare all’uncinetto…ma prima o poi lo farò!!)…l’ho acquistato in un negozio (due fiorellini per 1 Euro).


Avendo infine il dubbio che la lana potesse dare fastidio al testolino delicato della mia bimba, ho preferito foderarlo con un tessuto in cotone. In questa foto si riesce ad intravedere qualcosa:


Non so se la cuffia le andrà bene subito o dopo qualche tempo, ma di sicuro non è venuta troppo piccola ed è questo ciò che importa!

Bon, detto questo…non mi resta altro che salutarvi, scusarmi ancora per la mia assenza e…arrivederci alla prossima creazione!

Laura

venerdì 17 settembre 2010

è nata...la copertina!!

Buongiorno, buongiorno,

qui i giorni trascorrono abbastanza frenetici. Ormai manca un mese e mezzo alla data presunta del parto ma, essendo una libera professionista, non posso permettermi di abbandonare completamente il lavoro. Continuo quindi a lavorare, anche se ogni tanto mi concedo qualche giorno di maternità…perché mi rendo conto che riuscire a fare tutto è proprio impossibile!

Quindi, tra una traduzione e l’altra, tra un preparativo e l’atro (ormai bisogna prepararla questa benedetta cameretta…i tempi sono maturi!) e tra una pausa sul divano e l’altra, cerco sempre di ritagliarmi del tempo per i miei lavoretti homemade.

Tra questi, vi annuncio il lieto evento: la mia (sua) copertina di lana ha finalmente visto la luce!


Direi che è tutt’altro che perfetta – anzi le imperfezioni imperversano selvagge – ma è stata fatta con tanto amore, ed è questo che conta!
L’ho fatta seguendo lo schema che potete trovare qui.

La scorsa settimana, invece, sono andata a visitare la fiera Sana (per ben due volte, ebbene sì!) e, anche se in generale mi ha lasciato con po’ di amaro in bocca, ho trovato lo stand di un produttore di tessuti naturali non trattati…e sono decisamente andata fuori di testa!
Innanzi tutto ho acquistato una serie (uno stock?!?) di bavaglini 100% cotone non sbiancato con inserto di tela aida: alcuni per me ed altri da donare. Ho poi acquistato due asciugamani (viso + ospite), sempre con tela aida, su gentile richiesta di mio marito, il quale mi ha chiesto un ricamo specifico che spero vivamente di riuscire a realizzare come regalo di natale...pupa permettendo, ovviamente!
Infine ho comprato 250 g di lana moretta e 500 g con composizione 75% lana naturale e 25% lana merinos (caldissima e morbidissima).
Il tutto è stato acquistato ad un prezzo veramente stracciato, impossibile da resistere!


Ora sorge solo il problema di decidere cosa fare con la lana.
Con la moretta vorrei creare qualcosa per mio marito, mentre con l’altra vorrei fare qualcosa per la pupotta. Mi piacerebbe trovare un progetto a cui dedicarmi subito, o perlomeno a cui cominciare a dedicarmi subito, perché ho come il vago sospetto che dopo la nascita il tempo a disposizione per queste attività comincerà a scarseggiare…
Io però non sono una maga dei ferri, quindi dovrei innanzitutto trovare uno schema facile da realizzare, inoltre vorrei creare qualcosa che lei possa sfruttare intorno all’anno di vita, così da avere più tempo a mia disposizione.
Insomma, la questione non è proprio semplicissima ma sono fiduciosa. (Ovviamene ogni consiglio è più che ben accetto)

Sempre per quanto riguarda la richiesta di consigli, siamo alla disperata ricerca dello schema di una cuffietta da realizzare ad uncinetto.
Io non ho mai lavorato ad uncinetto – anche se mi riprometto sempre di imparare – ma mia suocera se la cava abbastanza, il suo problema chiave però è…che dimensioni deve avere una cuffietta per neonato? Intendo "neonato" nel vero senso della parola, in quanto vorrei fare indossare questa cuffietta alla pupotta proprio al momento dell’uscita dall’ospedale. Nessun suggerimento?

Ora torno ai miei mille lavoretti di vario genere, tra l’altro sono anche entrata nel fantastico mondo dei pannolini lavabili, il quale mi sta facendo andare abbastanza fuori di testa, in quanto si tratta di un vero e proprio mondo, con mille tipologie e varianti tra cui scegliere. Sto cercando di raccogliere più informazioni possibili per cercare di chiarirmi un po’ le idee e poi…si parte!
Per fortuna sono riuscita a trovare un manuale creato da alcune mamme che hanno provato vari tipi/marche di pannolini e hanno poi messo la loro esperienza a disposizione di chiunque sia interessato all'argomento. Inoltre, come al solito la rete è sempre una fonte inesauribile di informazioni.
Talvolta mi chiedo, seriamente: Ma come si faceva quando Internet non c’era?
Anche solo il mio lavoro, chissà come doveva essere più complicato dal punto di vista logistico!!
Ok, sto divagando….

Buona giornata e a presto,
Laura

venerdì 20 agosto 2010

Bavaglino per la mia pupotta

Dopo tanti bavaglini creati per i figli dei miei amici, è finalmente giunto il momento di ricamarne uno per la mia pupotta in arrivo.

Ho utilizzato un semplicissimo bavaglino sulle tonalità del giallo (il colore finora predominante nei preparativi per il lieto evento) con la classica striscia di tela aida incorporata.
Ho poi preso spunto da questo schema trovato sull’utilissimo sito del Club del Punto Croce


e ne ho creato uno in base al mio gusto e alle mie esigenze di spazio.
Ecco lo schema da me creato:


Ho poi iniziato a ricamare con tanto, tanto amore e questo il risultato finale:


Sarà che lo guardo con gli occhi dell’amore, ma credo che questo sia il ricamo che finora mi è meglio riuscito.
Il micio ha una faccia simpatica, il mix di colori mi sembra molto buono per la tonalità del bavaglino e…non ci sono neanche troppe imperfezioni!
Beh…evviva la modestia!!

Un caro saluto e vi auguro uno splendido weekend,
Laura

venerdì 6 agosto 2010

Tovaglioli di stoffa

Nel tentativo di adottare un atteggiamento sempre più rispettoso nei confronti dell'ambiente, sono finalmente riuscita a concludere un progettino che permetterà a me e a mio marito di abbandonare l’abuso dei tovaglioli di carta: ho infatti creato dei tovaglioli di stoffa…utilizzando la macchina da cucire!!!

Premessa: mi sentirete abbastanza esaltata per questa creazione…in realtà sono assolutamente consapevole del fatto che si tratti di un’inezia, ma si tratta del mio primo e vero proprio lavoro realizzato con la macchina da cucire, che sto imparando da autodidatta senza il supporto di nessuno, e che avevo abbandonato per lungo tempo per una serie di eventi sfortunati che hanno assorbito completamente la mia mente negli ultimi mesi. Se poi vi mostrassi l’orlo nel dettaglio…penso vi verrebbero i brividi…diciamo che non è propriamente drittissimo ma si concede qualche piccolo fuori pista…
Comunque, l'orlo regge, i tovaglioli non si sono ancora sgretolati e hanno persino superato la “prova lavatrice”… e io sono tutta soddisfatta!!

Premessa numero due: dalle mie foto non riuscirete assolutamente a capire il colore di questi tovaglioli, che in ogni fotografia appaiono diversi. Ho qualche problema con la gestione della luminosità nelle foto? Esatto!
Stendiamo poi un velo pietoso sul fatto che, dalla sera alla mattina (ma veramente…dalla sera alla mattina!), mi sono ritrovata una bella macchiolina nera nel bel mezzo del’obiettivo…

Premessa numero tre: come potrete notare, io sono una di quella persone che non stira molto. Diciamo che stiro solo quando è strettamente necessario!

Tornando invece alla storia di questi tovaglioli, tutto è nato dall’acquisto di uno scampolo di tessuto di Ikea. Trattandosi di un avanzo, l’ho pagato veramente una cifra simbolica. Si tratta di un bel cotone grosso di un bell’arancione acceso. In casa mia, infatti, prevalgono i toni del marrone, dell'arancione e del giallo.
 

Dopo essermi messa all'opera con imbastiture, orli e macchine da cucire, questo è il risultato migliore che sono riuscita ad ottenere:


Per distinguere il mio tovagliolo da quello di mio marito, ho ricamato le nostre iniziali. Si tratta di un ricamo semplicissimo e anche questo fatto da autodidatta, non avevo infatti mai utilizzato punti diversi dal punto croce.


Ed ecco quindi finalmente pronti i nostri nuovi tovaglioli…se solo penso a quanti carta abbiamo sprecato fino ad oggi!

Buon finesettimana e a resto,
Laura

venerdì 30 luglio 2010

Fresco ed autoproduzione

In questi giorni il tempo è stato un po’ incerto, dove “incerto” è un eufemismo per “è venuta giù l’ira di Dio”. E di questo sono stata felicissima.
Innanzitutto il maltempo mi ha permesso di trovare un po’ di refrigerio, in quanto la calura dell’ultimo periodo mi stava facendo letteralmente uscire di testa. E penso che in ciò abbia contribuito in buona parte anche il fatto di essere incinta.
Io infatti non ho mai sofferto particolarmente il caldo, in più considerate che abito in campagna, in una zona piuttosto ombrosa in cui in inverno regna il gelo perenne, ma in estate si sta belli freschi.
La gente infatti mi viene a trovare e, non appena varca la soglia di casa, dice “Eeeeeeeh, ma come si sta beeeeeeeeeeene…che bel freschiiiiiiiiiiino!” mentre io – praticamente nuda – li guardo con odio e penso che me li magnerei vivi.
Insomma, penso ma soprattutto spero che gli ormoni contribuiscano in larga misura a questa mia condizione di bollore perenne.

In secondo luogo il cattivo tempo ha permesso a me, e soprattutto a mio marito, di trascorrere più tempo in casa, nell’impossibilità di dedicarsi alla cura dell’orto e dell’esterno in generale.
Abbiamo quindi colto l’occasione per dedicarci ad attività che da tempo rimandavamo.
Abbiamo infatti rimesso in produzione la birra (ebbene sì, facciamo la birra fatta in casa anche se non si tratta di un qualcosa di edificante alias biologico, ma semplicemente di una forma di autoproduzione che ci permette di crearci la birra che vogliamo noi, in base ai nostri gusti e alle nostre preferenze, con l’ulteriore vantaggio di abbattere i costi e di riciclare le bottiglie di vetro) e abbiamo preparato la marmellata di more.
Possediamo infatti una piccola coltivazione di frutti di bosco – questi sì che sono rigorosamente biologici – che ci è fonte di grandi soddisfazioni.


Produciamo lamponi, more, ribes nero e ribes rosso (le fragole che vedete nella foto sono dell’orto) e quest’anno il raccolto è stato veramente abbondante e continuo, tanto da avere delle difficoltà a riuscire a rimanergli al passo.
Onde evitare l’obesità e il diabete con torte più o meno riuscite…



…quest’anno abbiamo deciso di dedicarci anche alla produzione di marmellate, anche e soprattutto considerando i “momenti bui” (dal punto di vista culinario) che ci aspettano dopo la nascita della pupa.
Ed ecco che quindi l’altro giorno abbiamo preparato la marmellata di more.


I vasetti più grandi che vedete nella foto sono destinati a noi: su di essi abbiamo deciso di mettere l’etichetta solo sul tappo, in quanto i vasetti saranno poi sicuramente riutilizzati per creazioni future, mentre quelli più piccoli andranno con tutta probabilità a far parte di piccole composizioni da regalare…probabilmente questo Natale non avremo molto tempo da dedicare ai regali (vedi discorso di cui sopra), per cui stiamo cercando di metterci avanti con i lavori.

La preparazione delle marmellate non finisce di certo qui: dobbiamo ancora fare quella di lamponi e quella di frutti di bosco misti. Poi, chissà cos’altro ci verrà in mente se la produzione non rallenterà! Di sicuro abbiamo in progetto anche qualche liquore…

Ma poiché oggi il tempo è stato sereno e il terreno si dovrebbe essere parzialmente asciugato, ora vi saluto e scappo nell’orto, dove mi attende una gioiosa oretta durante la quale strapperò le erbacce che, grazie alla pioggia, saranno cresciute rigogliose, facendo diventare la zona dei pomodori da conserva una sorta di savana impenetrabile.

Un caro saluto e a presto,
Laura

sabato 24 luglio 2010

Segnalazione blog

Ok, magari voi mi direte che arrivo sempre dopo la puzza ;-) e probabilmente avete anche ragione ;-)) però oggi vorrei segnalarvi un blog che ho scoperto solo pochi giorni fa e in cui ho trovato degli spunti interessantissimi.
Il blog in questione si chiama La Regina del Sapone e lo trovate a questo link. Come dice il suo sottotitolo, questo blog parla di sapone, cosmetica, cucina, faidate, ricette e consigli dalla natura.

Sebbene tra i miei propositi vi sia una lettura più attenta dei post passati, come vi accennavo vi ho già trovato degli spunti interessantissimi.
Per esempio, già da alcuni anni uso l’aceto – insieme ad alcune gocce di olio essenziale – al posto dell’ammorbidente. Sulla mia lavatrice campeggiano sia la bottiglia dell’aceto che quella dell’olio essenziale…ma perché non crearne una unica unendo queste due componenti? Ok, anche conservare due boccette invece di una sola non è che cambi di molto la sostanza...però perché non mi era mai venuta in mente questa idea? Dell’aceto come ammorbidente se ne parla qui.
Oppure grazie a questo blog ho potuto approfondire la mia conoscenza del sapone Alga, che utilizzo da anni ma unicamente per il bucato a mano. Se anche a voi interessa l'argomento, vi invito a leggere questo post.


Infine, ho scoperto un ulteriore utilizzo dell’aceto abbinato al bicarbonato: le due sostanze che utilizzo maggiormente per la pulizia della casa. Usate insieme, infatti, sono un ottimo ausilio per la cura degli scarichi. Volete saperne di più? Allora vi suggerisco di leggere qui.

Insomma, se per sbaglio non avete mai visitato questo blog, vi consiglio caldamente di farlo. Troverete tanti post interessanti e soprattutto dei consigli utilissimi.

Un caro saluto e a presto,
Laura

giovedì 8 luglio 2010

Breve monologo interiore

Sono appena rientrata da una passeggiata nei prati intorno a casa mia (sebbene la mia alimentazione sia rimasta pressoché inalterata, questa gravidanza mi sta facendo lievitare e sicuramente il fatto di svolgere un lavoro sedentario – sono una traduttrice – sicuramente non aiuta).



Mentre camminavo godevo del paesaggio circostante – il verde, i fiori, le piante spontanee, il rio – e ho cominciato a riflettere su quella meraviglia che è la natura, così perfetta nelle sue mille sfaccettature, e sull'ambiente. Ho cominciato a pensare a come l’uomo stia rovinando l’ambiente, anzi più in generale…di come se ne freghi altamente! E mi sono chiesta “Perché?”. No, seriamente…ma perché?
Secondo la mia idea, infatti, basta veramente ben poco per cercare di collaborare al benessere dell’ambiente, per cercare di preservalo…o perlomeno per non distruggerlo! Ci sono dei semplicissimi gesti che ognuno di noi può compiere nel proprio quotidiano, eppure non li fa!

In particolare, quel che mi lascia veramente basita e che mi lascia senza risposte è il fatto che, nel mio piccolo, osservo questa forma di menefreghismo tra persone a me care e che, in linea generale, stimo!
Sì, tanti miei amici, persone splendide, intelligenti, sensibili e che, sinceramente, godono di tutta la mia stima, non fanno assolutamente nulla nei confronti della salvaguardia dell’ambiente. E non mi riferisco alla partecipazione attiva ad associazioni quali Greenpeace o affini – cosa che peraltro neanch’io faccio - ma a quei PICCOLI, SEMPLICI gesti che non comportano nessuno sforzo e nessun disagio.
Tanto per rimanere nell’attualità dei miei post più recenti, cito come esempio l'uso del bicarbonato come deodorante o almeno il ricorso all'acqua raccolta in casa per innaffiare le proprie piante.

Io capisco che per tutta una serie di motivazioni, quali la propria sensibilità, i propri interessi e soprattutto il proprio background, questi gesti possano non venire in mente e, soprattutto, che non ci si informi in tale direzione. Ma quel che mi lascia veramente basita, è che nemmeno dopo aver fatto notare loro questi accorgimenti essi vengono adottati. Allora mi domando “Perchè?”, “Perché, visto che non sei né stupido né pigro?”

Proprio l’altra sera una mia amica mi confidava che tutti i giorni, per innaffiare le sue piante (due piccole balconiere contenenti piante aromatiche) utilizza tre litri d’acqua. Tre litri d’acqua tutti i giorni della settimana!!
E la domanda successiva che mi pongo è “Se non lo vuoi fare per una questione ecologica, perché non lo fai per risparmiare soldi?”. Proprio l’altro giorno leggevo un articolo in cui si affermava che, durante la bella stagione, l’acqua utilizzata per innaffiare le piante incide profondamente sulla bolletta.

Quindi, la mia domanda senza risposta è “Perché?”

Scusate lo sfogo e un caro saluto,
Laura

venerdì 2 luglio 2010

Di lana ed altro

Come accennato in un precedente post, mi sto dedicando alla preparazione di una copertina per la mia pupa
La scelta della lana è caduta su una pura lana vergine 100% merino, nel mio caso particolare della linea “Dinamo” della Mondial. Mi sono rivolta ad un negozio piuttosto fornito ma, alla fine, questa era l’unica lana…100% lana!
Mi sembrava abbastanza morbida ed effettivamente lo è, però, ora che la copertina sta avanzando, mi rendo conto che il risultato finale non è “bello morbidoso” come mi aspettavo ma, anzi, un po’ ruvido.

Anche una mia amica neo-mamma si trova nella stessa situazione: ha commissionato una copertina, ha scelto con cura una bella pura lana vergine…ma poi la morbidezza finale non è stata quella desiderata! Per intenderci: noi utilizziamo come metro di valutazione le coperte delle nostre nonne: fatte a mano, in un periodo in cui mi sa che l’acrilico non era molto diffuso ;-) …e tuttora morbide morbidissime!

Fino a qualche mese fa, in un paese vicino a Bologna vi era un piccolo (minuscolo) negozio che vendeva filati e che era super gettonato in particolare per i lavori per bambini. La lana era un po’ costosa, ma la qualità ( e morbidezza) era nettamente superiore. Quel negozio ha improvvisamente (e misteriosamente) chiuso, lasciandoci tutti a bocca asciutta.
(Tra l’altro il primo pensiero, alla notizia della chiusura, è stato: “Perché ha chiuso? È fallito? Oddio, se è fallito lui, allora la prossima sono io!!)

Dunque, tutto questo per chiedervi: se tra chi mi legge c’è qualcuno con un qualche tipo di esperienza sull’argomento “lana”, conoscete qualche filato da consigliare? pensate sia possibile trovare una pura lana 100% vergine…che sia “persino” morbida?

Tempo fa, girovagando su Internet, avevo trovato un agriturismo nelle Marche (se non sbaglio) che produceva lana biologica, tinta in modo naturale ed addirittura non costosa! Ovviamente mi si sono subito drizzate le orecchie ho cercato di contattarli per avere informazioni sulla spedizione ma, purtroppo, non ho mai ricevuto risposta :-(
(e anche in questo caso mi domando “Perché non mi avete neanche risposto, visto che avevo chiaramente espresso il desiderio di acquistare la vostra lana?!? Boh!”)

Voi avete qualche consiglio da darmi?

Un caro saluto,
Laura

mercoledì 30 giugno 2010

Non sprechiamo l’acqua

Non vorrei tediarvi come al solito con un bel post sull’importanza dell’acqua, ma vorrei semplicemente porre alla vostra attenzione un gesto che chiunque può fare quotidianamente per recuperare l’acqua da utilizzare per annaffiare i propri fiori/piante.
Io vivo in campagna e, oltre ad un orto che è la nostra principale fonte di sostentamento durante la stagione estiva, ho diverse piante nel giardino intorno a casa, sul terrazzo e, soprattutto, possiedo un’aiuola di piante aromatiche che è il mio orgoglio.


Ovviamente come tutti da qualche anno siamo attanagliati dal problema della siccità e quindi, in mancanza di piogge, ci vediamo costretti a provvedere noi in prima persona alla fornitura di acqua per le nostre piantine.

Mettendo temporaneamente da parte il discorso dell’orto, per il quale ricorriamo a metodi alternativi, per le altre piante ormai non compiamo più il (tristissimo) gesto di riempire l’innaffiatoio dal rubinetto di casa, bensì riusciamo a RIutilizzare con successo l’acqua precedentemente utilizzata per altri scopi, come il lavaggio della verdura o l’acqua di cottura della pasta.
Purtroppo lo facciamo solo da un anno e mezzo in quanto prima (sveglioni!) non ci era mai venuto in mente. O, forse per pigrizia, facevamo finta di non conoscere questo utilizzo alternativo.

Ma quale pigrizia e pigrizia…lo sbattimento è davvero minimo!!
Praticamente in una delle vasche del mio lavello tengo sempre la pentola più grande in mio possesso (quella che durante l’inverno utilizzo per preparare il brodo, per intenderci) e al suo interno vi verso l’acqua precedentemente utilizzata per altre attività, come quelle che ho citato prima. Non appena la pentola risulta piena, ne verso il contenuto all’interno dell’innaffiatoio che poi andrà a dissetare le nostre amate piantine.

Non vi potete immaginare con che rapidità si riempie questa pentola! Incredibile!
Sarà che ultimamente – per il fatto di essere incinta e di utilizzare, appunto la verdura del giardino – tendo a darle un lavotto di più o magari a metterla a bagno con il bicarbonato (per il famoso spauracchio della toxoplasmosi) ma, veramente, mi vengono i brividi se penso che molti butterebbero quell’acqua giù per il lavandino…per poi riempire l’annaffiatoio con l’acqua del rubinetto!!
Inoltre (tra l’altro!) l’acqua usata per la cottura della pasta contiene l’amido, che fa benissimo alle piante. Raccoglierla è semplicissimo, basta mettere lo scolapasta sopra alla pentola e…voilà, il gioco è fatto!

Anche se non si hanno molte piante da annaffiare, per quanto poche ne possediate provate comunque a mettere in pratica questo trucchetto!
Se non siete spinte da motivazioni ecologiche, pensate almeno che comunque andate ad agire (positivamente) sulla vostra bolletta dell’acqua! E male mai non fa, eh?!

Un caro saluto a tutti,
Laura

P.S.
Al proposito della toxoplasmosi e delle verdure, il ginecologo di una mia amica (incinta) le è andato a dire di non mangiare verdura cruda durante la gravidanza, tanto lei assume l’acido folico in compresse!!
Ma dico io, si può essere più tonti di così?! Mah…

venerdì 25 giugno 2010

Il bicarbonato deodorante

Dunque, come da gentile richiesta, eccomi a spiegare il mio utilizzo del bicarbonato…a posto del deodorante!
Tutto è nato da una conversazione con il mio medico di fiducia, durante la quale abbiamo parlato anche di che schifezza siano quelle creme deodoranti che bloccano la traspirazione. L’effetto che donano è di certo utilissimo - in quanto con una semplice passata di crema si suda molto meno e quindi si evitano quegli spiacevoli inconvenienti rappresentati dagli inestetici aloni di sudore...per non parare del cattivo odore! - ma, a lungo termine, possono creare problemi non poco seri, quali l'insorgenza di cisti ascellari.
Non nego che qualche volta, soprattutto senza essermi sufficientemente informata, anch’io ho fatto ricorso a creme di questo tipo, poi per fortuna mi si è accesa la lampadina e ho pensato che…sicuramente ci doveva essere un trucco!

Si stava dunque parlando di questo argomento quando il mio dottore mi ha proposto: “Te lo dico io cosa fare…devi usare il bicarbonato!” (segue mia faccia stupita).
Ebbene, ho seguito il suo consiglio e da cinque anni ho abolito il deodorante o, per meglio dire, l'ho sostituito con il bicarbonato.
Il procedimento è semplicissimo: al mattino, dopo essersi lavati le ascelle, bisogna lasciarle LEGGERMENTE umide e applicare un sottile strato di bicarbonato. Massaggiando leggermente, il bicarbonato viene immediatamente assorbito dalla pelle.
In poche parole, il bicarbonato non blocca la sudorazione bensì il sudore risulta completamente inodore, e questo effetto dura per tutta la giornata (a meno che non si tratti di una giornata veramente molto "intensa", in tal caso è sufficiente riapplicare il bicarbonato al successivo lavaggio di ascelle).
Sarò un po’ estrema nelle mie reazioni, ma per me questa scoperta ha rappresentato qualcosa di miracoloso! Infatti, non mi è parso vero riuscire a trovare un prodotto veramente naturale in grado di contribuire efficacemente al problema della sudorazione. Io e mio marito l’abbiamo adottato con soddisfazione e da qualche anno sul lavandino campeggia un piccolo vasetto un tempo contenente una marmellata, ma ora contenente il nostro “deodorante in polvere”.


Ne sono stata immediatamente entusiasta e, per questo motivo, ho cominciato la mia attività di sponsorizzazione ad amici e parenti di questo deodorante NATURALE, ECONOMICO, EFFICACE e, per di più, consigliato da un medico!!
Purtroppo non sono riuscita a fare molti proseliti e, ve lo giuro, sinceramente non so spiegarmi il perché!
Molti non hanno voluto neanche provare mentre, tra gli altri, le obiezioni più comuni sono state:

- Non profuma la pelle.
Questo è vero. Il bicarbonato assorbe gli odori ma non conferisce profumazione alcuna. Io personalmente non sono una fan dei deodoranti profumati perché, quando voglio donare alla mia pelle una profumazione particolare, preferisco ricorrere ad un profumo specifico o, ancor meglio, a qualche goccia di olio essenziale. Nel mio caso, quindi, questo “lato negativo” non rappresenta assolutamente un blocco nei confronti dell’utilizzo del bicarbonato.

- Ho provato a utilizzarlo ma, quando lo applico sull’ascella, la polverina vola via.
Ripeto, il bicarbonato va applicato sulla pelle LEGGERMENTE umida. In tal modo, massaggiandolo, viene immediatamente assorbito. Per entrare nel “super specifico” del procedimento, io inumidisco LEGGERMENTE il polpastrello, lo intingo all’interno del vasetto (in questo modo il bicarbonato aderisce immediatamente al dito) e poi lo massaggio delicatamente sulla pelle.

- Non ha fatto effetto.
Ma come non ha fatto effetto? Perché a me e a mio marito sì, e a te no? Ne hai applicata una giusta quantità? (e comunque la quantità di cui parlo io è veramente minima. Per intenderci: un polpastrello ricoperto da un SOTTILE strato di bicarbonato per ogni ascella. Una quantità maggiore non produce risultati maggiori, ma semplicemente rappresenta uno spreco.)
Hai seguito il procedimento (elementare) che ti ho descritto?

- Non è comodo da utilizzare.
Capisco la comodità rappresentata dalla semplice spruzzata di uno spray, però…si è affetti da pigrizia estrema se non si è disposti neanche a massaggiarsi un velo di bicarbonato! Tra l’altro – esagero – il procedimento complessivo ruberà al massimo 30 secondi del vostro tempo.
Inoltre, io ho posto il bicarbonato all’interno di un mini vasetto (e, per intenderci, un simile vasetto PIENO dura mesi e mesi...utilizzato in due!) e non ho nessuna difficoltà a portarlo con me anche in viaggio.

Insomma, ribadisco, il “bicarbonato-deodorante” mi ha veramente aperto un mondo e credo che non tornerò mai più indietro.
Siccome però sembra che solo io ne sia così entusiasta (ma, credetemi, ho convinto veramente poche persone a provarlo…e non so perché), sarei sinceramente curiosa di conoscere le vostre impressioni al riguardo, in particolare dopo averne provato l’utilizzo.
Fatemi sapere!!

Un caro saluto,
Laura

lunedì 21 giugno 2010

Non sono morta

No, non sono morta. Anzi, sono talmente tanto viva…che dentro di me porto un’altra vita: una pupa che nascerà verso la fine d’ottobre – inizio di novembre.
Ebbene sì, mi sono riprodotta! ;-)

Ormai sono alla fine del quinto mese e sto benone, ma i primi mesi non sono stati semplicissimi, più che altro per le nausee che mi hanno attanagliato e per il vomito che sgorgava improvviso e inaspettato. Ma che bella immagine, eh?!?
Fortunatamente ora il peggio è passato ma, soprattutto, la pupa sta alla grande! Poco tempo fa abbiamo fatto la tanto attesa (alias temuta) ecografia morfologica e mi hanno confermato che tutto è al posto giusto, fino a formare un corpicino di 382 grammi di peso. Io, ahimè, purtroppo non sento ancora nulla, quindi…se ci sei batti un colpo, please!!

La gravidanza non è però stata l’unica cosa che mi ha tenuta lontana dal blog. Credetemi, in questo periodo me ne sono successe di cotte e di crude. E quando dico “di cotte e di crude”…intendo veramente di cotte e di crude!!! Purtroppo cose non molto belle e che spero si risolvano tutte per il meglio...

Ma, bando alle ciance…eccomi qui e, incrociando le dita, spero le cose possano continuare ad andarmi per il meglio, così da poter finalmente riprendere la piena gestione anche del blog.

Innanzitutto conto di soddisfare quanto prima la richiesta che mi ha fatto Mamma F (in data 10 aprile 2010…chiedo venia!!) relativa al mio utilizzo del bicarbonato come deodorante.
Ma soprattutto oggi volevo segnalarvi il mio prossimo progetto “Country & Crafty”…ovviamente dedicato alla nascitura. Si tratta di un classico: una copertina in morbida lana di un bel colore giallo acceso, 100% pura lana vergine merino.
Pensavo di copiare questo schema, caratterizzato da una lavorazione alternata a maglia rasata dritta e rovescia. Non sono molto esperta di lana e penso che questo sia il massimo che possa fare.


Ok, lo so, come insegna la cromoterapia (e come anche la mia testa suggerisce)...forse non è una mossa astuta scegliere un colore così acceso proprio per una copertina!
Ma cosa volete che vi dica…a me quel “giallino neonato” (e mi riferisco a quel giallo tenue tipico dei lavori a maglia per neonati, non all’itterizia!) mette una gran tristezza, e di riempire la casa di roba rosa…non ci penso neanche!
Che dire, mi sa che non sarò proprio una dolce mammina democratica, eheh! Mah, chissà cosa sarò…

Un forte abbraccio e a presto,
Laura

sabato 13 marzo 2010

Roma

Lo scorso fine settimana sono stata a Roma con un'amica.


Al di là di ogni aspettativa - essenzialmente legata ad una sfiga cosmica che da anni ci perseguita - il tempo è stato splendido ed anzi mi sono addirittura abbronzata! (credevo di aver prematuramente cominciato a soffrire di vampate di calore ma poi, vedendo che quel sano colorito continuava a persistere sul mio volto, mi sono rassegnata all'idea di avere la melanina ancora ricettiva.)
Tanto per darvi un'idea del clima, guardate qui:


(Tra parentesi, se per caso avete letto il mio precedente post sulla neve, ora capirete la portata del mio shock davanti ad una tale bufera. Non si può illudere così una povera persona...per poi farle ritrovare 70 cm di neve davanti all'uscio di casa!)

A parte questi dettagli introduttivi, vi volevo dire che per la prima volta ho visitato la zona di Via del Governo Vecchio, la quale è praticamente tutta dedicata al vintage e alla bigiotteria. Mi par quindi superfluo dover sottolineare che sono letteralmente andata fuori di testa.
La mia attenzione (e il mio portafogli) è stata in particolar modo catturata dal negozio La Perla d'Oriente che, come il suo nome fa supporre, vende perle, perline, annessi e connessi.

Il negozio appare speciale già dall'esterno (N.B. le tre foto che seguono sono tratte dal sito http://www.beadshoprome.com/):




Mentre l'interno è così:


Ora mi capite? Potete immaginare il mio giubilo? E potete immaginare quello della mia amica, a cui di perline non interessa una benemerita cippa?

Oltre a tanta materia prima da utilizzare per creazioni di qualsiasi tipo, sono presenti anche orecchini e articoli vari già pronti, tutti rigorosamente handmade.
Ho fotografato questo espositore di orecchini per mostrarlo a quel sant'uomo di mio marito, con cui da tempo sto parlando del modello di porta-orecchini che vorrei mi costruisse. Peccato che io ogni giorni cambi idea...non capisco perchè non mi abbia ancora strozzata! Comunque questo modello è geniale ed è entrato a far parte della top five:


Il titolare di questo negozio è molto gentile e disponibile, tra l'altro vi segnalo anche i due suoi siti Internet in quanto è possibile acquistare anche online:
http://www.perladoriente.com/
http://www.beadshoprome.com/

Per quanto riguarda gli acquisti da me fatti, vi presento le prime due paia di orecchini che ho creato con le perline di La Perla d'Oriente.

Un modello sul viola, sempre molto semplice e "tipicamente mio":


E un altro semplicissimo modello sul verde, con base in ottone...un vero e proprio modello da nonnina...proprio come piacciono a me!

Come al solito - lo ripeto per l'ennesima volta - scusate la scarsissima qualità delle foto!
Ma prima o poi imparerò, no?!?

Buon weekend a tutti,
Laura

mercoledì 10 marzo 2010

I'll send an S.O.S. to the world

Qualche tempo fa, sul blog, mi lamentavo della neve che - diciamolo - è stata un vero must di questo inverno.
Mi lamentavo per 30 cm di neve...ahahahah, povera illusa! Quella neve non era niente!

Ora sta nevicando incessantemente da più di 24 ore, siamo già a 70 cm di neve e non accenna minimamente a smettere.
Eco la foto del tavolo del giardino, quando mi lamentavo qualche mese fa:


Ed ecco lo stesso tavolo un'ora fa...e ancora nevica!


Aiuuuutoooo...sono letteralmente sommersa!

venerdì 26 febbraio 2010

Bambini e creatività

Io non sono (ancora) mamma...in compenso però sono zia! Di uno splendido bambino di cinque anni.
Abbiamo un rapporto di adorazione reciproca e almeno una volta ogni due settimane sua madre (mia sorella) lo fa rimanere a casa dall'asilo per fargli trascorrere un'intera giornata con me.

Ieri siamo quindi stati insieme tutto il giorno: gli avevo già anticipato che avevo in mente per lui un progetto speciale che avrebbe scoperto quella stessa mattina e per il quale sarebbe servita la sua valigetta dei colori.
Degli amici di famiglia gli hanno infatti regalato una valigetta che gli invidio tantissimo, contenente tantissimi colori sotto forma di acquerelli, tempere, pennarelli, pastelli e pastelli a cera, in più ci sono degli stampini e degli stencil di lettere, numeri e disegnini vari.
Io invece mi sono portata la mia mitica valigetta da pesca contenente tutte le mie perline e il necessario per creare orecchini e bijoux (v. questo post): era la prima volta che la vedeva ed è rimasto letteralmente a bocca aperta.

Cerco di farla breve e di non dilungarmi come al solito:

abbiamo allestito un piccolo campo di battaglia per non provocare uno scompenso ai nonni


e abbiamo creato dei segnalibri da regalare a tutti i membri della famiglia (tutti appassionati lettori). Dico "abbiamo" ma in realtà io sono stata solamente addetta al taglio dei cartoncini, per il resto ho lasciato Simone completamente libero di disegnare quello che più preferiva, utilizzando le tecniche che voleva e mischiandole a suo piacimento. Ecco il risultato:


L'unica mia proposta è stata quella di aggiungere un cordoncino con delle perline affinchè queste fuoriuscissero dal libro. La mia proposta è stata accettata ma, anche in questo caso, il tipo e l'accostamento delle perline è stato frutto solamente della creatività di Simone.

Sul retro abbiamo poi aggiunto data e firma, per non dimenticare mai questa giornata creativa:


Ovviamente entrambe le coppie di nonni, i genitori e gli zii (io e mio marito!) di Simone sono stati tutti contentissimi del regalo ricevuto, che tutti hanno già infilato all'interno di un libro.

Scusate per la scarsa qualità delle foto - questa volta sono persino peggiori del solito - ma sono state scattate con il cellulare!

Vi auguro uno splendido weekend,
Laura

sabato 20 febbraio 2010

Gli ecoconsigli - Seconda ed ultima puntata

Ed eccomi nuovamente qui con i miei ecoconsigli...contente, vero? ;-)
Spesso la gente mi prende un po' per "fissata" per il fatto che cerco di fare tante cose che, a mio parere, oltre a far sentire meglio me e i miei cari aiutano anche il pianeta ad essere un po' meno malandato.
In generale reagisco con filosofia ai commenti altrui - del resto ognuno è più che libero di pensare ed agire come meglio crede - però in cuor mio mi intristisco perchè penso che è un vero peccato...ci sono dei gesti così semplici che ognuno di noi potrebbe fare, senza dover stravolgere il proprio stile di vita!
Dunque, imperterrita vado avanti ed ecco i "miei" nuovi consigli:

Lava i piatti subito dopo i pasti, togli lo sporco più grossolano, condisci la pasta nel tegame ancora caldo evitando di sporcare un'altra terrina; questi piccoli accorgimenti permettono un risparmio idrico ed energetico notevole.

Ricorda di usare l'acqua di cottura della pasta per lavare i piatti e le stoviglie; questa ha infatti un forte potere sgrassante e permette così un risparmio idrico e di detersivi.

Chiudi il rubinetto mentre ti lavi i denti o ti fai la barba; questo permette di risparmiare fino a 7500 litri l'anno per una famiglia di 3 persone.

Applica un miscelatore alla doccia: arricchirà d'aria il getto d'acqua; questo riduce il consumo d'acqua del 50% ed il piacere rimane lo stesso.

In generale, NON SPRECARE L'ACQUA!
Prova semplicemente a calcolare l'acqa che usi per lavarti, per mangiare e per bere: scoprirai che ne usi tanta e che puoi risparmiarla.

Auguro a tutti uno splendido weekend,
Laura

lunedì 15 febbraio 2010

Gli ecoconsigli - Prima puntata

In questo periodo emotivamente intenso, caratterizzato da alti, bassi e bassissimi, sto trascurando un po' il blog perchè "craftivamente parlando" mi sto dedicando a progetti lunghi che hanno bisogno di molto tempo per essere terminati.

Sto infatti facendo una coperta di lana (per il prossimo inverno...sempre che questo finisca!): ho ripreso in mano i ferri dopo molto tempo e, per allenarmi un po', ho deciso che la coperta sarà caratterizzata da diversi stili o, per meglio dire, da diversi punti.
Continuo poi la mia lotta quotidiana (beh, purtroppo anche settimanale!) con la macchina da cucire: mi sto dedicando alla creazione di fazzoletti da naso di stoffa (ebbene sì) che, in un secondo momento, ricamerò.
Sto poi aspettando dei libri ordinati attraverso IBS e di cui in futuro vi vorrei parlare.

Ma oggi vorrei fare una cosa che non riguarda molto il mondo del craft ovvero, prendendo spunto da un piccolo poster che da tempo immemorabile è appeso in casa mia, vorrei darvi (ok, ricopiarvi) alcuni consigli che vi aiuteranno a non esaurire o inquinare il nostro bene più prezioso.


Si tratta di gesti semplici che ognuno di noi può fare senza troppa difficoltà ma a cui spesso non si pensa (io in primis) ed ecco il motivo per cui vorei dedicare alcuni post a questo argomento.

Fai riparare i rubinetti che perdono.
Un rubinetto che gocciola al ritmo di 90 gocce al minuto spreca 4000 litri di acqua all'anno.

Segui attentamente le istruzioni e le dosi indicate sui prodotti e la pulizia della casa, senza eccedere nei consumi.

Innaffia l'orto con acqua piovana raccolta precedentemente e i fiori e le piante con acqua utilizzata per lavare verdura e frutta; si recuperano così 6000 litri di acqua potabile all'anno.

Utilizza la lavatrice o la lavastoviglie a pieno carico: si ottiene così un risparmio pari a 8000/11000 litri di acqua potabile all'anno per la famiglia.

Arrivederci alla prossima puntata,
Laura

sabato 6 febbraio 2010

A winter's manifesto

Oggi vorrei semplicemente condividere con voi il bellissimo "Winter's manifesto" pubblicato sul (fantastico) blog di SouleMama


Concordo, concordo e concordo.

Buon weekend,
Laura

giovedì 4 febbraio 2010

Lode, lode, lode a mio marito

Siamo sposati da quasi tre anni ma fino ad oggi non avevamo mai avuto un “appendichiavi”.

Rientrando in casa le appoggiavamo dove capitava e, di conseguenza, al momento di uscire cominciava la caccia al tesoro.
Poi un giorno ci siamo guardati e ci siamo chiesti…”Ma perché?!?” Abbiamo così cominciato ad abbozzare qualche idea per la creazione di un semplice modello fatto in casa e abbiamo optato per il riutilizzo di una chiave antica. Ecco il risultato finale:


Lode, lode, lode a mio marito che, mettendo in pratica le sue doti di appassionato a bricolage, ha creato un oggetto non solo funzionale ma soprattutto un complemento d’arredo ben sttrutturato e che si integra alla perfezione nell’arredamento di casa nostra.

A presto,
Laura

martedì 2 febbraio 2010

Ora basta!

Io sono una persona che ama le stagioni, tutte.

Non potrei mai vivere…che ne so…in posti come la California, dove è sempre estate. E mi piacciono anche le mezze stagioni, che secondo me – e qui distruggerò tutto ciò a cui avete finora creduto – esistono ancora!
Adoro la primavera ma non vedo l’ora che arrivi l’estate, poi verso la fine dell'estate mi viene voglia di autunno: foglie dai toni caldi, temperature più fresche…mi piace persino quando cambia l’orario e le giornate si accorciano, così si ha più tempo da trascorrere in casa. E poi desidero che venga l’inverno: il freddo, il camino accesso, le zuppe calde.
Però ora basta! L’inverno è stato bello, è stato intenso, è stato…nevoso…abbiamo capito, però ora basta! Non se ne può davvero più!

Io non posso continuare ad aprire la finestra e vedere questo:


Io quel forno lo voglio usare, non voglio aver bisogno delle ciaspole per raggiungerlo!


Ok, ti ho desiderato, ho persino sorriso quando ho visto più di 30 cm di neve per terra ma adesso…ti prego…basta!
Ora ho voglia di questo:


e questo:


Ci siamo capiti?!

Buona giornata a tutti,
Laura

domenica 31 gennaio 2010

L'uomo che verrà

Io abito in un paese in provincia di Bologna.
Mi ci sono trasferita tre anni fa, quando mi sono sposata: ho lasciato la città per trasferirmi in collina.
Nella piazza del paese che mi ha adottata c’è un cinema; si trova, come nei film di Peppone e Don Camillo, tra la sede del Comune e la Chiesa. È uno di quei “cinemini” di una volta: piccolo, caldo, dall’ambiente familiare…però qualche anno fa è stato ristrutturato e ora offre persino il Dolby Surround (yeah), oltre a poltrone comode anche se non di dimensioni king size. In più è gestito da una cooperativa sociale che (ed è assurdo doversi stupire di ciò) fa lo scontrino anche se spendi solo un euro.
Ovviamente non propone i film in prima visione ma in seconda, quindi normalmente bisogna aspettare due o tre settimane per poter vedere un film nuovo. A noi importa poco: spendiamo cinque euro e, con un ritardo di un paio di settimane, ci vediamo i film vicino a casa nostra, senza sprecare tempo nel traffico e senza dover impazzire a trovare un parcheggio.

Da due fine settimana si sta verificando un fenomeno strano: c’è la fila per entrare nel cinema. Anzi, ad essere precisi, lo scorso fine settimana non siamo riusciti ad entrare: tutto esaurito!
La causa di ciò? Un film in prima visione: "L'uomo che verrà", con Maya Sansa e Alba Rohrwacher.


Si tratta di un film per la maggior parte girato non molto lontano da casa nostra, ovvero nella zona di Marzabotto: un paese tristemente noto per l’eccidio avvenuto nel 1944, durante il quale sono state uccise più di 770 persone, perlopiù donne, bambini e anziani.
Indubbiamente questa enorme affluenza è stata dettata dalla vicinanza geografica e morale del luogo dell’eccidio: penso che quasi tutti i bolognesi conoscano – anche se non nei dettagli – questa vicenda e credo che molti di noi abbiano visitato almeno una volta il Parco Storico di Monte Sole  dove, nell'antico cimitero, è ancora possibile vedere i buchi degli spari che erano stati rivolti alle persone inermi lì radunate e trucidate.
Io personalmente sono riuscita ad andarci solo una volta: si tratta di una zona molto interessante anche dal punto di vista naturalistico ma (anche se sicuramente la mia opinione sarà dettata dalla suggestione) secondo me “si sente la morte”. Forse questa mia espressione è un po’ troppo cruda, ma non sono mai riuscita a spiegare con altre parole ciò che provo.

Scusate questo lungo post e la mia ennesima dimostrazione di mancanza del dono della sintesi, ma quel che vi vorrei dire è semplicemente: se ne avete la possibilità, andate a vedere questo film.
Le motivazioni per farlo sono innumerevoli. Innanzitutto esso descrive con cura, precisione e delicatezza gli usi e costumi della civiltà contadina della prima metà del Novecento: davanti ai miei occhi hanno preso vita i racconti dei miei nonni ed è stato bellissimo! In secondo luogo questo film narra – con un’aderenza storica quasi totale – un evento della storia italiana, un fatto che si deve conoscere: un eccidio purtroppo come tanti altri ma che non deve essere dimenticato. Infine, L’uomo che verrà fa riflettere: sulla vita, sull’uomo, sull’amore, sulla famiglia, sulla guerra.
“Purtroppo” la prima metà del film è quasi tutta in dialetto bolognese (con sottotitoli in italiano) e ciò potrebbe non invogliare molte persone ma, credetemi, non lasciatevi scoraggiare da ciò.
È un film duro, certo, magari è più facile fare finta che non ci sia ma, fidatevi, se avete la possibilità di andarlo a vedere, non lasciatevela sfuggire.

venerdì 29 gennaio 2010

Stavo uscendo dal tunnel...

Gennaio è stato decisamente il mese dei blog candy, giveaway, annessi e connessi.
Ma, nonostante tutto il mio impegno, non ho vinto nulla e dunque avevo auto-decretato: esperimento fallito!
Però...ho appena visto che anche Chezbobo Bijoux ha lanciato un Giveaway...e le sue creazioni mi sono sempre piaciute talmente tanto...e il suo giveaway nasce dal desiderio di festeggiare un avvenimento così importante e che me la fa sentire così  vicina...che mi sono detta "In fin dei conti, Gennaio non è ancora finito. Giuro, a partire da Febbraio non parteciperò più a nulla!" (avete presente i buoni propositi post natalizi? Del tipo: "Dal 7 gennaio...dieta!" Ecco, più o meno la stessa cosa)
Dunque, eccomi ancora qui, nuovamente all'interno del tunnel. Magari fosse la volta buona...



Incrocio le dita, ma soprattutto vi invito a visitare il fantastico blog di Chezbobo Bijoux.
Un abbraccio, ciao!

giovedì 28 gennaio 2010

A noi due!!

Ti amo, ti odio, ti amo, ti odio...
No, no...in questo momento ti odio! Eppure quanto ti vorrei amare... Dai, lasciati amare!!!
Non fare la furbetta, sto parlando proprio con te:



Ho sempre desiderato avere una macchina da cucire.
Lo scorso giugno, in occasione del mio compleanno, quel sant'uomo di mio marito me ne ha regalata una: un modello semplice, di dimensioni ridotte, compatto, con le funzioni base. Non potete immaginare la mia gioia.
Non avevo nessuno che potesse insegnarmi, non conosco nessuno che ne abbia una, ma questo per me non rappresentava uno svantaggio: sarei ricorsa ad Internet che, soprattutto nell'ambito della creatività, mi ha sempre insegnato molto.
E infatti ho trovato siti utilissimi, blog fantastici, video chiarissimi, tutorial esemplari. Ma nonostante ciò...il nulla! In altre parole, non riesco a domare la mia macchina da cucire!

Sì, domare! È proprio questo il termine giusto!
Infatti, soprattutto prendendo come punto di riferimento i vari video tutorial - dove si vedono graziose manine che maneggiano con delicatezza e maestria le varie componenti e i tessuti - mi viene sempre in mente l'immagine di persone che gestiscono il proprio cavallo con padronanza di sè e delle proprie capacità: vanno al passo tranquille, vanno al trotto seguendo un ritmo preciso e composto....mentre io mi trovo su un cavallo imbizzarrito che non risponde ai miei comandi, si muove in modo convulso e cerca di sbattermi a terra! Sì, la mia macchina da cucire è proprio così: un cavallo imbizzarrito! E io...un fantino da strapazzo.
Eppure non è che vorrei fare chissà cosa...io voglio solo andare dritto! Voglio che il filo non si vada ad attorcigliare nei luoghi più improbabili!!

Ma adesso basta: metto un cd rilassante e...a noi due!
(Ti prego, sii buona!!)

A presto,
Laura

mercoledì 27 gennaio 2010

Gli orecchini della moglie dell'apicoltore

Come avevo accennato in un vecchio post, mio marito è un apicoltore.
Premesso ciò, qualche tempo fa stavo "facendo un giretto" su DaWanda quando ho trovato dei bellissimi orecchini raffiguranti un'ape. Incuriosita, ho ricercato degli altri orecchini che avessero come soggetto delle api...ma non ne sono riuscita a trovare di ugualmente belli. In questi orecchini, infatti, l'ape sembra proprio intenta a nutrirsi del nettare di un fiore.
Non ho resistito e, tra l'altro spronata da mio marito, li ho comprati. Eccoli qui:



La creatrice di questi bijoux si chiama Ying, abita in Sardegna e il suo negozio su DaWanda lo potete trovare a questo indirizzo. Ho ricevuto gli orecchini il giorno dopo averli comprati ma, nonostante fossero imballati alla perfezione, probabilmente qualcuno li ha maltrattati un po' troppo durante il loro viaggio e, purtroppo, uno dei due fiori mi è arrivato con una parte praticamente sbriciolata. Ho informato Ying che, gentilissima e fidandosi al 100% di me (non ha voluto vedere una fotografia nè ricevere indietro l'orecchino rotto) me ne ha subito spedito uno nuovo. Avere a che fare con lei è stato veramente piacevole e ve la consiglio caldamente.
Se per caso anche a voi interessano questi orecchini, li potete trovare qui.

Un caro saluto a tutti,
Laura

martedì 26 gennaio 2010

Orecchini....

Fare orecchini mi piace sempre di più.
Lo so, non sono brava ma sto cercando di imparare cuoriosando qua e là.
Inoltre, finora non ho praticamente  mai acquistato la minuteria necessaria ma ho solamente utilizzato materiale di riciclo: vecchie collane, braccialetti, ecc.
Avendo quindi poco materiale e scarsa esperienza, cerco di fare del mio meglio per creare degli orecchini che soddisfino i miei gusti...e tendenzialmente io indosso modelli semplici, non molto lunghi. Inoltre mi piace molto l'idea di donare nuova vita a bijoux ormai caduti in disuso e destinati, nella peggiore delle ipotesi, persino a finire tra l'immondizia.

Ecco un paio di orecchini sul viola, molto semplici anche se la pietra principale è abbastanza grande:


Questi orecchini, invece, me li ha commissionato una mia amica. Essendo lei di carnagiona olivastra, con capelli lunghi e scuri, mi aveva chiesto un paio di orecchini bianchi perchè, secondo la sua opinione, ogni altro colore su di lei tende solitamente a non notarsi.

Eh, lo so...probabilmente c'è un po' molto nero considerando le premesse di cui sopra...ma per fortuna la mia amica ne è stata ugualmente soddisfatta.

Dulcis in fundu, ecco gli ultimissimi nati e, soprattutto, quelli di cui sono più soddisfatta e che non vedo l'ora di indossare


Come al solito, scusate la scarsa qualità delle foto.
Anzi...mi sa che tra i buoni propositi per il 2010 è necessario aggiungere anche l'approfondimento di alcune nozioni di fotografia...
Non mi ero mai resa conto di come le fotografie fossero importanti in blog come questo!

Buona giornata,
Laura